Conferenza stampa in Senato per approvazione norme UNI professione wedding planner e destination wedding planner

Qual’ è l’impatto delle normative UNI 11954 e 11955 per la professione del wedding planner e destination wedding planner?

Introduzione delle nuove normative UNI per le professioni  Wedding Planner e Destination Wedding Planner regolamentate dalla Legge 4/2013.

Roma,  13 novembre 2024, ho assistito con emozione alla conferenza stampa presso la Sala del Senato Caduti di Nassirya, con la presenza del Senatore Giovanni Satta e dell’intera delegazione dell’Associazione Italiana Wedding Planner. L’evento mirava a ufficializzare le normative UNI per le professioni di wedding planner e destination wedding planner 11954 e 11955 , in conformità alla Legge 4/2013 determinando un’evoluzione importante per la  mia professione e a quelle di tante colleghe/i

E’ dal 2021, anno in cui ho conseguito la certificazione, che stavo aspettando questo momento.

Devo ringraziare per questo sicuramente la presidente dell’AIWP, Clara Trama, che si è letteralmente battuta per raggiungere questo importante traguardo

Elisabetta Alexis wedding planner Marche

Elisabetta Alexis wedding planner Marche

LE NORME UNI 11954 e 11955

Le norme UNI 11954 e  11955 definiscono in modo chiaro i requisiti per i servizi di wedding planning e destination wedding planning, stabilendo anche le competenze necessarie per i professionisti coinvolti. Queste normative hanno l’obiettivo di garantire standard elevati di qualità e professionalità nel settore, fissando criteri specifici per l’organizzazione di matrimoni ed eventi legati al wedding tourism. L’adozione di queste norme è cruciale per promuovere maggiore trasparenza e affidabilità nei servizi offerti, contribuendo così alla soddisfazione dei clienti e al riconoscimento professionale degli operatori del settore.

La prima a parlare è stata giustamente la presidente, Clara Trama, che ha subito sottolineato il momento storico per la professione del wedding planner e del destination wedding per l’uscita delle norme UNI a cui subito sono seguite le parole del senatore Satta:

“La norma UNI rappresenta un significativo passo avanti per il settore del wedding  e del destination wedding. Un elemento essenziale della Legge 4/2013  è l’introduzione di criteri ben definiti per la formazione e la certificazione delle competenze.

Grazie a questa legge, i professionisti possono dimostrare le loro abilità attraverso percorsi formativi riconosciuti e certificati. Ciò non solo assicura un servizio di alta qualità per i clienti, ma contribuisce anche a rendere il mercato più trasparente e competitivo, riducendo il rischio di improvvisazioni.”

RUOLO DEL DESTINATION WEDDING PLANNER

La nostra presidente Clara Trama ribadendo i concetti del Senatore Satta, ha introdotto il discorso della collega, destination wedding planner, Suellen Fernandez, che si è pronunciata così:

“Il ruolo del destination wedding planner è cruciale nell’organizzazione di matrimoni, poiché si occupa di creare eventi che celebrano l’unione di nuove famiglie. Quando si tratta di destination wedding in Italia, il planner ha la responsabilità di rendere significativa la scelta degli sposi di allontanarsi da casa per celebrare il loro amore con famiglia ed amici.

Questa scelta è spesso motivata da un forte legame culturale e storico con il territorio, e il planner deve facilitare l’esperienza, accogliendo gli ospiti in un contesto vibrante e ricco di cultura, storia e tradizioni culinarie. Inoltre, il planner funge da intermediario culturale, coniugando la pianificazione di eventi con la conoscenza del sistema giuridico e culturale italiano per garantire matrimoni autentici.”

UN NUOVO ORIZZONTE PER LE ATTIVITA’ DI WEDDING PLANNER E DESTINATION WEDDING PLANNER

Delia Cualbu, vice presidente AIWP e ambassador  per la Sardegna, ha inoltre sottolineato che le normative UNI 11954 e 11955 che regolamentano le attività dei wedding planner e dei destination wedding planner, aprono un nuovo orizzonte per la nostra professione, particolarmente importante in un paese come l’Italia, che è diventato meta privilegiata per coppie europee e internazionali che desiderano sposarsi in una località lontana dalla propria residenza.

“I dati del 2023, che mostrano un fatturato di circa 800 milioni di euro legato al settore del destination wedding, confermano l’importanza di questo segmento nell’economia italiana. Pertanto, è fondamentale considerare due aspetti:

– La norma regola l’offerta dei nostri servizi, eliminando l’improvvisazione e isolando chi non possiede le competenze necessarie, per proteggere l’immagine dell’Italia come meta ideale per matrimoni e garantire la qualità dei servizi.

– Ciò consentirà di avere professionisti riconosciuti e di alto livello, arricchendo il nostro paese.

Come destination wedding planner, abbiamo il compito di offrire agli sposi e ai loro ospiti un’esperienza unica e autentica nel nostro territorio. Siamo ambasciatori delle nostre regioni, promuovendo l’Italia nel mondo, e per farlo è essenziale avere competenze elevate e una profonda conoscenza turistica. L’Italia è la meta preferita per la sua cultura, gastronomia e paesaggi mozzafiato.”

Il riconoscimento ufficiale della professione del wedding planner non solo valorizza il nostro lavoro, molto richiesto, ma promuove anche l’economia del paese, avendo un impatto sociale, ambientale ed economico su ogni territorio, incluse le isole.

MATRIMONI SOSTENIBILI

Clara Trama aggiunge, inoltre che , un aspetto importante è anche la sostenibilità. Se vogliamo essere professionisti riconosciuti, dobbiamo prestare attenzione a questo tema. Dare dignità alla nostra professione significa essere informati su quanto accade in Italia.

La vicepresidente Silvia  Sottocasa, ambassador per le isole dell’Arcipelago Toscano, ha aperto importanti opportunità nel campo della sostenibilità.

“Abbiamo collaborato con Audit of People per certificare anche i matrimoni sostenibili e aiutando i fornitori ad adottare per le loro aziende misure  sostenibili. La sostenibilità è un tema attuale, ma è fondamentale comprenderne il significato. Dobbiamo dare risposte al mercato, ai nostri fornitori e soprattutto ai nostri clienti, mantenendo sempre un alto livello di responsabilità come professionisti.

Silvia Sottocasa afferma che la sostenibilità, per certi versi, rappresenta un territorio nuovo e ancora oscuro, costellato da molta improvvisazione e scarsa conoscenza. Spesso ci troviamo a fronteggiare dubbi su come la sostenibilità possa realmente integrarsi in un evento, poiché gli eventi sono spesso considerati l’emblema di ciò che non è sostenibile. In realtà, è esattamente il contrario: la sostenibilità può essere realizzata attraverso un percorso certificato, supportato dalle normative che abbiamo redatto e attuato, fornendoci una road-map da seguire.

Una sostenibilità ben applicata, come ci suggerisce la norma, non fa altro che promuovere il Wedding Tourism e il settore terziario del turismo. Grazie alla visibilità di un destination wedding, possiamo offrire una grande visibilità al territorio, rispettandolo e valorizzando le realtà locali, dagli artigiani a tutte le tradizioni storiche, nel pieno rispetto dell’ambiente. Questo porta a un’esperienza che riavvicina le persone alle eccellenze del nostro territorio, sempre nel rispetto del suo ambiente.

Tutti i dati statistici sugli eventi turistici sostenibili mostrano come ci sia un’innovazione e una comunicazione diretta al turista. Partecipando a queste esperienze, egli acquisisce consapevolezza riguardo alla sostenibilità, integrando valori enogastronomici, turistici e artigianali. È fondamentale comunicare ai turisti e agli sposi che scelgono queste destinazioni che, facendo parte di queste esperienze, contribuiscono a diffondere la bellezza del nostro paese nel mondo.

All’interno di questo percorso certificato, ci impegniamo a tutelare la sostenibilità, perché quando parliamo di professioni improvvisate nel contesto dei matrimoni sostenibili, l’improvvisazione è estremamente rischiosa. La mancanza di conoscenza approfondita del concetto di sostenibilità negli eventi è pericolosa, poiché continua a generare comunicazioni errate. Con un percorso certificato, possiamo annullare queste distorsioni e contrastare chi non si prepara adeguatamente, poiché un approccio scorretto arreca danno alla professione e all’ambiente stesso.

FORMAZIONE, NETWORKING E LEGALITA’

Pasquale Brescia, vicepresidente AIWP,  commercialista e revisore di enti locali ha aggiunto che le norme rispondono, , a 3 esigenze fondamentali: formazione, networking e legalità. In primo luogo, la formazione. Le direttive stabiliscono requisiti chiari per il wedding planner e il destination wedding planner, non solo in termini di abilità tecniche, ma anche di competenze relazionali e gestionali. Queste norme impongono una solida base formativa obbligatoria, mirata a garantire che ogni professionista possieda la preparazione adeguata. Ogni operatore dovrà dimostrare la propria competenza attraverso un rigoroso percorso di certificazione, che include esami, corsi di aggiornamento periodici e un’esperienza comprovata sul campo, ponendo così le basi per una carriera stabile e qualificata.

Conferenza stampa Senato UNI 11954 11955

Conferenza stampa Senato UNI 11954 11955

Per quanto riguarda il networking, le norme facilitano la creazione di partnership basate sulla collaborazione e sulla correttezza, promuovendo relazioni win-win. Infatti, il nostro settore si basa sulle relazioni e sulla capacità di collaborare con una rete diversificata di fornitori e partner, dal catering alla logistica, dall’intrattenimento all’ospitalità. Le direttive incoraggiano i professionisti a consolidare un network qualificato, garantendo agli sposi una rete di fornitori affidabile e conforme agli standard di qualità. Questa collaborazione costruttiva e certificata rappresenta non solo un valore aggiunto per il cliente, ma anche una salvaguardia per l’intero settore, rafforzando la reputazione e la competitività a livello nazionale e internazionale.

Infine, l’aspetto della legalità. Le norme promuovono la conformità alle disposizioni vigenti in ambito fiscale, di sicurezza e inclusione e principi di sostenibilità. In particolare, la conformità alle norme UNI ISO 17065 assicura che un wedding planner certificato sia un professionista che opera nel rispetto della normativa italiana ed europea, offrendo garanzie trasparenti sia per gli sposi che per tutti gli operatori del settore. Questo aspetto è cruciale: il settore dei matrimoni deve rispondere alle aspettative di un pubblico globale che sceglie l’Italia come destinazione d’eccellenza, dove i valori della nostra tradizione si uniscono a standard di servizio moderni e certificati.

In conclusione, queste nuove norme rappresentano un’opportunità preziosa per tutti noi. Per i professionisti del wedding, offrono un percorso chiaro per distinguersi per competenza e qualità certificata. Per le coppie di futuri sposi, garantiscono un servizio professionale qualificato e trasparente, privo di rischi di improvvisazione, permettendo di realizzare il loro giorno più bello con serenità e sicurezza

Durante la conferenza, è emerso con chiarezza che la nostra professione di wedding planner trascende la semplice pianificazione di eventi. Essa abbraccia l’arte di tessere esperienze uniche e indimenticabili per i nostri sposi e i loro ospiti.

La certificazione delle competenze non è solo un valore aggiunto per il professionista, ma offre al cliente finale la certezza di ricevere un servizio di alta qualità, curato da esperti altamente preparati in grado di gestire ogni aspetto dell’evento.

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